martedì 31 maggio 2016

Al San Gerardo il primo pacemaker senza fili

Al San Gerardo di Monza il primo pacemaker senza fili. Il primo e innovativo intervento è stato eseguito venerdì con successo su una paziente di 37 anni affetta dalla Sindrome di Down.  E’ iniziata così una nuova avventura scientifica alla Asst di Monza, nella struttura di Elettrofisiologia dell’ospedale San Gerardo, scelta, in funzione della sua importanza nell’ambito della cardiostimolazione, per essere uno dei primi centri in cui iniziare ad utilizzare una nuova tecnologia al servizio del paziente e divenire maggiormente un centro elettrofisiologico di riferimento.

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L'equipe di elettrofisiologia del San Gerardo

Ad eseguire l’intervento il dott. Giovanni Rovaris, responsabile della Struttura Semplice di Elettrofisiologia Interventistica e Cardiostimolazione insieme allo staff composto dai colleghi Sergio De Ceglia, Elena Piazzi, Elisabetta Montemerlo e Mattia Pozzi, diretti dal primario del reparto di Cardiologia, il dott. Felice Achilli.
“Ancora una volta la Asst di Monza si dimostra un fiore all’occhiello della sanità lombarda – dichiara il Direttore generale Matteo Stocco – venendo scelta tra le prime a sperimentare nuove tecniche come in questo caso, perché in grado di offrire équipe e unità operative assolutamente all’altezza, così come strutture all’avanguardia”.
L’operazione è consistita nell’introduzione di un nuovo sistema di stimolazione cardiaca permanente in assenza di elettrocateteri (PM leadless), in sostanza un pacemaker senza fili, più piccolo di una moneta da due euro. Il dispositivo è rappresentato da un unico componente di dimensioni estremamente ridotte (fino a 18 mm di lunghezza per 1.6 cm di diametro, di forma cilindrica). 
“Il pacemaker – spiega il dott. Rovaris - viene rilasciato nel ventricolo destro attraverso un sistema costituito da un introduttore deflettibile, inserito dall’inguine attraverso il sistema venoso fino all’apice o al setto del ventricolo destro stesso. Il fissaggio al tessuto cardiaco avviene attraverso quattro “braccia”, posizionate ad una estremità, che si impegnano nelle trabecole del tessuto cardiaco, in maniera atraumatica. Dopo essere stato fissato il PM viene rilasciato, mentre l’introduttore che ne ha permesso l’inserimento fino al cuore, viene estratto: a quel punto il PM è in grado di funzionare senza dare alcun segno esteriore della sua presenza”.
Il nuovo pacemaker Micra Transcatheter Pacing System (Tps) di Medtronic rappresenta una piccola rivoluzione, non solo per le sua dimensioni ridotte.

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Il pacemaker Micra transcatheter Pacing System 

La stimolazione del cuore senza elettrocateteri rappresenta infatti un cambiamento senza precedenti nella storia dei pacemaker, che negli ultimi sessant’anni ha visto numerose ed importanti evoluzioni.
Oggi siamo arrivati ad un nuovo punto di svolta, ad una nuova generazione di PM, che hanno la possibilità di essere collocati completamente all’interno del cuore, eliminando gli elettrocateteri.
Questa nuovo sistema rappresenta il primo passo di una tecnologia innovativa che permetterà di abbandonare il sistema transvenoso degli elettrocateteri e con esso tutto ciò che riguarda il malfunzionamento degli stessi per usura e/o rottura.
Inoltre, non avendo più comunicazione tra esterno (sottocutaneo) ed interno (endocardio), viene risolto il problema delle infezioni del sistema di stimolazione e dei rischi che ciò comporta per il paziente.
“La procedura è riuscita perfettamente – continua il dott. Rovaris - si è svolta complessivamente in un’ora circa ed è stata condotta, nel caso specifico, in anestesia generale. Siamo tutti molto soddisfatti della perfetta riuscita dell'intervento che non ha mostrato difficoltà e che ha evidenziato come il sistema di inserimento del PM sia stato studiato con attenzione”.
Per ora il PM leadless è un dispositivo monocamerale e per tale motivo è dedicato ad una specifica e limitata categoria di pazienti. Non è quindi destinato a tutti. I pazienti, che per motivi strettamente clinici ne potranno beneficiare, verranno selezionati dall’équipe di Elettrofisiologia.
La Cardiologia del San Gerardo è ormai pronta ad intraprendere questa nuova strada.


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