I professionisti della
Breast Unit di Senologia della Asst di Monza, grazie alla loro esperienza
pluriennale e all’équipe altamente specializzata, sono stati selezionati per
prendere parte ad uno studio a livello nazionale sui linfonodi sentinella.
La
Breast Unit di Monza è stata scelta per quanto riguarda l’applicazione delle
metodologie in Brianza e per portare avanti lo studio coordinato dall’Istituto
Scientifico Tumori di Genova insieme all’Istituto Clinico Humanitas di Milano.
L’avvio,
nell’estate del 2015, ha portato ai primi risultati: dopo la fase iniziale di
studio, è stato appurato che è possibile non rimuovere altri linfonodi ascellari oltre il linfonodo
sentinella, il primo linfonodo a essere raggiunto da eventuali metastasi che provengono dai tumori maligni della mammella e si diffondono per
via linfatica.
Un
passo in avanti che guarda sempre più al benessere delle donne colpite da
tumore alla mammella. Se infatti con la rimozione del primo linfonodo
dell’ascella era già stato raggiunto un grande risultato per la salvaguardia
dell’integrità fisica della paziente con tumore mammario, poter evitare
l’asportazione degli altri linfonodi completa oggi questo obiettivo. Si riduce
così il rischio di un gonfiore permanente all’arto e si riducono molto i disagi
post operatori.
La
ricerca, avviata già negli Stati Uniti che sono stati i precursori per questo
tipo di studi, verrà condotta dai tre istituti italiani fino al 2018.
Per
la Breat Unit di senologia della Asst di Monza si tratta di segnare un
ulteriore punto a favore: grazie al know out acquisito è stata infatti
riconosciuta come un’unità di punta, con personale eccellente che permette alla
Asst di portare nel campo clinico l’innovazione e la qualifica come una
struttura di eccellenza, riferimento per la Brianza e per la Lombardia.
La
Breast Unit è composta da 30 specialisti che seguono il percorso diagnostico
terapeutico per il carcinoma alla mammella dell’attività chirurgica, oncologica,
plastica, patologica, radioterapica e radiologica insieme alla genetica medica,
oltre ai percorsi con gli psicologi e i fisiatri. A dirigere l’unità è il dott.
Riccardo Giovanazzi.
“Il
peso di questa grande realtà monzese – sottolinea il Direttore generale Matteo
Stocco – è dato dall’alto valore scientifico, tecnologico, della ricerca e
della cura e, in generale, dalla mole di lavoro svolta in questi otto anni di
attività. L’integrazione funzionale e operativa delle singole figure professionali
ha come obiettivo primario la diagnosi, la terapia, la gestione e la
riabilitazione della paziente. I risultati finora ottenuti sono significativi”.
I
dati parlano da soli: il 2015 si è chiuso con 537 interventi chirurgici, oltre un
centinaio dedicati alla chirurgia ricostruttiva dell’intera mammella; sono
state eseguite 500 biopsie con sistemi eco guidati e 100 con il sistema mammotome,
il nuovo apparecchio per la diagnosi sempre più precoce del tumore al seno, che
consente di effettuare biopsie mammarie multiple con un’unica introduzione
dell’ago ed evitare l’intervento chirurgico se non strettamente necessario.
Grazie
a questi risultati la Asst di Monza è stata inserita da Regione Lombardia, con
deliberazione X/5119 del 29 aprile 2016, nell’elenco delle strutture che
appartengono alla Rete regionale dei Centri di senologia – Breast Units
Network, classificandosi prima nella graduatoria delle Breast Unit di tutta la
Brianza.
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