lunedì 10 ottobre 2016

Al San Gerardo intervento innovativo "salva aorta"

Intervento innovativo alla ASST di Monza. L'équipe della struttura complessa di chirurgia vascolare diretta da Vittorio Segramora ha impiantato su un paziente di 74 anni un nuovo dispositivo.
Si chiama Aptus endoanchors ed è un sistema di fissaggio che consente di agganciare e garantire l’ancoraggio tra il tessuto dell’aorta e una endoprotesi fissata alla parete aortica, la protesi cioè che permette di “riparare” l’aneurisma dell’aorta addominale.

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Ospedale San Gerardo di Monza

“L’aneurisma dell’aorta addominale – chiarisce il dott. Segramora - è una dilatazione patologica di un tratto di aorta che, se non diagnosticata e trattata per tempo, può degenerare sino alla rottura e tale evenienza, in un’altissima percentuale di casi, porta al decesso del paziente. Il nuovo dispositivo Aptus consiste in una serie di piccole “viti” di ancoraggio che vengono applicate a livello del colletto aortico prossimale per fissare l'endoprotesi aortica alla parete, nelle condizioni in cui il colletto aortico stesso si presenti corto, tortuoso, o con anatomie che potrebbero rendere difficile l’esclusione dell’aneurisma ad opera dell’endoprotesi aortica.
Sebbene l'utilizzo di questo dispositivo non sia una prima assoluta, allo stesso tempo il suo utilizzo è ancora limitato ed autorizzato dalla casa di produzione a pochi centri d’eccellenza in Italia, 15 in totale, tra cui l’Ospedale San Gerardo.
Nello specifico, il paziente, maschio di 74 anni, è stato sottoposto al posizionamento di endoprotesi aortica per aneurisma dell’aorta addominale sottorenale con anatomia complessa. Nel caso trattato, il colletto aortico prossimale si presentava con anatomia sfavorevole, conica ed irregolare e per tale motivo si è deciso di utilizzare le viti Aptus in combinazione con l’impianto di endoprotesi aortica.
Questi dispositivi permettono di offrire l’intervento endovascolare, cioè mini invasivo, ad un numero maggiore di pazienti portatori di aneurisma dell’aorta addominale con anatomia vascolare complessa, per ridurre i rischi di persistenza di sangue e la migrazione della protesi a distanza.
Il chirurgo vascolare che esegue l’intervento può scegliere dove posizionare le viti e fissare la protesi al colletto aortico prossimale. È così possibile garantire ottimi risultati e minori tassi di complicanze a distanza, anche per pazienti con anatomie aortiche sfavorevoli.
L’intervento è stato eseguito dal dott. Segramora, con i colleghi Gaetano Deleo e Savino Pasquadibisceglie: è durato 1 ora e 55 minuti, si è svolto in modo del tutto regolare con un ottimo risultato finale così come il decorso post-operatorio ed il paziente è stato dimesso in buone condizioni di salute dopo quattro giorni.

“Il fatto che l’ospedale San Gerardo sia stato scelto per l’applicazione di questo dispositivo innovativo – dichiara il Direttore Generale della ASST di Monza Matteo Stocco – significa che viene riconosciuta l’elevata eccellenza e professionalità dei nostri chirurghi”.

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