Non ce l'ha fatta, a causa delle gravissime ferite, il gabbiano recuperato dall'ENPA di Monza e Brianza la scorsa settimana.
Il gabbiano recuperato dall'ENPA di Monza |
Ecco la sua storia: tutto comincia con una segnalazione il
14 novembre alla Polizia Locale: il volatile si trova in via Stucchi, nella
periferia est di Monza, proprio a due passi dal nuovo canile. Il presidente
dell'ENPA Giorgio Riva si reca
immediatamente sul posto e recupera il gabbiano che si trova in pessime
condizioni. Un'accurata visita veterinaria, infatti, evidenziava una frattura
all'ala sinistra, ma è soprattutto la lenza
da pesca che ha fatto i guai peggiori, attorcigliandosi
sul corpo e sul becco e tranciandogli quasi una zampa. Molto probabilmente
il povero gabbiano si trovava in quelle condizioni da diverso tempo perché
presentava già i sintomi di una grave
infezione in corso. Il suo è stato una lungo e dolorosissimo calvario e la
veterinaria dell'ENPA, purtroppo, non ha potuto far altro che addormentarlo per
sempre.
Da tempo ENPA stigmatizza la pessima
abitudine dei pescatori di abbandonare dove capita le lenze, ovvero fili di nylon che costituiscono una
trappola mortale per gli animali, soprattutto uccelli acquatici, che hanno
la sfortuna di trovarseli sulla loro strada.
Nel vano tentativo di liberarsi, infatti,
il più delle volte i poveri animali si ritrovano con il filo letteralmente
attorcigliato su tutto il corpo e sono così condannati a una lenta e atroce agonia,
nel caso non vengano trovati per tempo.
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