mercoledì 27 aprile 2016

ASST Monza, nuovi metodi per la cura delle grosse ernie addominali


Dopo due giorni in sala operatoria, insieme ad uno staff di eccellenza venuto apposta dall’Ospedale Universitario Henarès di Madrid, ora al presidio di Desio della Asst Monza sono pronti ad affrontare i casi in lista d’attesa con la collaborazione dei chirurghi plastici del San Gerardo. Martedì e mercoledì infatti la Chirurgia Generale del presidio di Desio, ha ospitato il corso di “Separazione posteriore dei componenti di parete addominale”.


A spiegare meglio gli interventi è Dario Maggioni, Direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Generale del presidio di Desio:
“Ci siamo avvalsi della presenza del dott. Miguel Ángel García Ureña, Direttore della Chirurgia Generale dell’Ospedale Universitario Henarès a Madrid e del suo aiuto Javier López Monclús. Ringrazio la Direzione Generale dell’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Monza nella figura del dott. Matteo Stocco e la Direzione Sanitaria del presidio di Desio, nella figura del dott. Carlo Tersalvi per aver reso possibile questa iniziativa di elevato valore scientifico”.
Dott. Maggioni quale era l’obiettivo del corso?
Il corso si proponeva di applicare una metodica recentemente introdotta per la cura delle grosse ernie della parete addominale che fanno seguito a pregressi interventi: il nome scientifico della patologia è laparoceli complessi ma la gravità del caso ci obbliga spesso a chiamarli “disastri di parete addominale”. I colleghi di Madrid hanno la più grande esperienza internazionale in questo campo.
Quando ha incontrato i colleghi di Madrid e perché ha deciso di coinvolgerli nel corso di chirurgia dei disastri di parete addominale a Desio?
Sono stato invitato a Madrid insieme al dott. Andrea Costanzi mio collaboratore, lo scorso novembre dal primario della divisione di Chirurgia Generale dell'Ospedale di Henares Miguel Ángel García Ureña. Abbiamo partecipato ad un corso dedicato alla Separazione Posteriore dei Componenti di parete addominale con impianto di protesi sintetiche bioassorbibili che si riassorbono in 120 giorni, fungendo da impalcatura per le cellule di collagene del paziente che vanno a costruire una nuova superficie di tessuto. Durante il soggiorno a Madrid ho discusso con il dott. García Ureña due casi che si prestavano a questa tecnica. I docenti si sono resi disponibili a intervenire nel nostro ospedale anche per completare la nostra formazione su questa tecnica.
E’ un intervento che quindi intende importare nel suo reparto?
Il caso più complesso che abbiamo operato durante il corso è stato quello di una giovane paziente obesa che inizialmente era venuta presso il nostro ambulatorio di parete addominale per un laparocele complesso con “perdita di diritto di domicilio”: cioè una seconda “pancia” esterna rispetto alla cavità addominale della paziente. Le abbiamo proposto inizialmente la chirurgia bariatrica in quanto pesava oltre 160 kg. Dopo essere stata sottoposta a sleeve gastrectomy ha perso 70 kg, passando da un indice di massa corporea (BMI) di 61 a 37 e abbiamo potuto proporle l’intervento condotto con l’equipe del dott. García Ureña.
Un altro dettaglio non secondario che abbiamo imparato a Madrid è stata la preparazione della paziente a questo intervento: per una settimana, attraverso un catetere posizionato dal primario della radiologia interventistica del San Gerardo, dott. Rocco Corso, abbiamo introdotto un litro di aria al giorno per favorire il rilasciamento dei tessuti, la funzione respiratoria post-operatoria e il rialloggiamento dei visceri all’interno della cavità addominale naturale.
L’intervento è stato molto complesso, la parete addominale è stata ricostruita, è intervenuto anche il dott. Massimo Del Bene, primario della Chirurgia Plastica della Asst Monza del presidio San Gerardo che ha eseguito una dermolipectomia funzionale, asportando tutti i tessuti in eccesso della seconda cavità addominale della paziente. Ora siamo pronti ad affrontare i casi che abbiamo già in lista d’attesa avvalendoci anche della preziosa collaborazione dei chirurghi plastici di cui disponiamo nella nuova Asst di Monza che ci vede riuniti al San Gerardo.
Che cosa aggiunge questo corso all’offerta del suo reparto?

La nostra filosofia è di fare una “tailored surgery”, cioè una chirurgia su misura per ciascun paziente, prendendo in considerazione non solo la patologia singola ma l’insieme del malato. La paziente obesa ne è la dimostrazione: desiderava correggere l’ernia ma non potevamo farlo finché non perdeva adeguatamente peso. E’ molto importante disporre di tutti i mezzi per affrontare la complessità dei nostri malati, curando i particolari di ogni procedura che viene eseguita. Per far questo è necessario un continuo aggiornamento a livello internazionale e la disponibilità ad un lavoro di confronto con l’esterno, specialmente con colleghi che consentono di fare un percorso di apprendimento completo di una novità così rilevante per il nostro lavoro. 

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