giovedì 20 ottobre 2016

"Profugopoli", Mario Giordano presenta il suo libro all'Urban Center di Monza

di Cesare Gariboldi - Profughi o clandestini? E, soprattutto, chi ci guadagna? Se ne parla venerdì 21 ottobre all'Urban Center di Monza  (ore 21.15) alla presentazione del libro "Profugopoli" con l'autore e noto giornalista Mario Giordano. Il business dell'immigrazione è un tema di grande attualità e particolarmente sentito a Monza, anche alla luce delle proteste dei cittadini che ne stanno subendo le conseguenze. La situazione che ha fatto più discutere in città è quella del condominio di via Asiago, dove risiedono 130 richiedenti asilo a fronte di poche famiglie italiane. In questi casi è naturale sospettare che "dietro il paravento del buonismo si nascondano soprattutto gli affari", tanto per citare l'autore di Profugopoli.  Ma l'emergenza immigrazione non si ferma a via Asiago: proprio ieri il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha proposto l'utilizzo del Vecchio Ospedale San Gerardo come centro di accoglienza per i migranti. Il sindaco di Monza Scanagatti si è detto subito d'accordo, chissà cosa ne pensano i monzesi... Appuntamento quindi domani sera in via Turati 8, all'incontro organizzato dalla sezione locale della Lega Nord con il direttore del TG4. 



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"Profugopoli" di Mario Giordano


"Profugopoli è un fiume di denaro che significa potere, migliaia di posti di lavoro, tanti voti. E che fa gola a molti perché, come è noto, «gli immigrati rendono più della droga». La società che organizza corsi per buttafuori e addetti alle pompe funebri ed è controllata dal noto paradiso fiscale dell'isola di Jersey. L'ex consulente campano che con gli immigrati incassa 24.000 euro al giorno e gira in Ferrari. La multinazionale francese dell'energia. E l'Arcipesca di Vibo Valentia. Ecco alcuni dei soggetti che si muovono dietro il Grande Business dei Profughi: milioni e milioni di euro (denaro dei contribuenti) gestiti dallo Stato in situazione d'emergenza. E proprio per questo sfuggiti a ogni tipo di controllo. Dunque finiti in ogni tipo di tasca, più o meno raccomandabile. Si parla spesso di accoglienza e solidarietà, ma è sufficiente sollevare il velo dell'emergenza immigrazione per scoprire che dietro il paravento del buonismo si nascondono soprattutto gli affari. Non sempre leciti, per altro. Fra quelli che accolgono gli stranieri, infatti, ci sono avventurieri improvvisati, faccendieri dell'ultima ora, speculatori di ogni tipo. E poi vere e proprie industrie, che sulla disperazione altrui hanno costruito degli imperi economici: basti pensare che, mentre il 95 per cento delle aziende italiane fattura meno di 2 milioni di euro l'anno, ci sono cooperative che arrivano anche a 100 milioni e altre che in dodici mesi hanno aumentato il fatturato del 178 per cento. Però l'impressione è che Mafia Capitale, che tanto ci ha indignato, sia solo l'inizio: c'è un pentolone da scoperchiare che non riguarda solo Roma, ma tutta Italia. Lo ha detto anche il capo dell'Anticorruzione Raffaele Cantone: «Temo abusi di un sistema diffuso». Diffuso sì, ma quanto? Leggendo queste pagine ne avrete un'idea. Profugopoli, infatti, vi anticipa gli scandali che stanno per scoppiare, e vi svela ciò che nessuno ha ancora svelato: le coop sospette che continuano inspiegabilmente a vincere appalti, i personaggi oscuri, gli affidamenti dubbi, i comportamenti incomprensibili di alcune Prefetture. Come si giustifica, per esempio, che nel Nordest si aggiudichi bandi di gara a ripetizione una coop modenese, guidata da uno studente ventiduenne, già segnalata per «gravi inadempienze, poca trasparenza e false comunicazioni»? Tutti gli scandali sono insopportabili. Ma quelli che si fanno scudo della generosità sono i peggiori. E vanno denunciati, in primo luogo per rispetto ai tantissimi volontari perbene: questo libro è dedicato proprio a loro, che ogni giorno tendono la mano al prossimo senza ritirarla piena di quattrini. E che, perciò, non possono essere infangati da chi ha trasformato l'accoglienza in una grande mangiatoia. Perché se i volontari aiutano gli altri è per cercare di guadagnarsi il paradiso. Quello vero, non quello fiscale." (dal libro Profugopoli di Mario Giordano) 

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