75 milioni di euro alla storica segretaria Germana Chiodi. Sono queste le volontà testamentarie di Bernardo Caprotti, fondatore di Esselunga, che ha voluto lasciare alla sua preziosa assistente la metà di quanto depositato sui suoi conti correnti bancari. La storica collaboratrice, che ancora lavora in azienda con un contratto da consulente, aveva già ricevuto in passato la somma di 10 milioni di euro.
L'altra metà dei risparmi bancari di Caprotti andranno ai 5 nipoti, a cui sono stati destinati quindi 15 milioni di euro a testa. Il controllo dell'impero Esselunga è invece nelle mani della moglie Giuliana Albera e della figlia Marina, che detengono ora il 70% della holding.
Tante e prestigiose le proprietà immobiliari che l'imprenditore ha lasciato ai propri figli, prima fra tutte il castello di Bursinel sul lago di Ginevra, donato alla figlia Violetta insieme alla casa di via Bigli a Milano e quella sulla Fifth Avenue a New York. Al primogenito Giuseppe sono toccati in eredità l'appartamento di Verbier in Svizzera, quello di Cassina Rizzardi e la villa di famiglia ad Albiate. Alla moglie Giuliana e alla figlia Albera vanno l'intera proprietà nel Monferrato, possedimenti nel sud della Corsica e la casa di Skiatos in Grecia. Al genero Francesco Moncada il patron di Esselunga ha voluto destinare la sua Bentley, ma con una appassionata raccomandazione: "che la faccia diventare veramente vintage".
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