È stato inaugurato lunedì 5 dicembre il rinnovato reparto di neuropsichiatria infantile dell'ospedale San Gerardo di Monza. " Questo reparto - ha affermato il DG Matteo Stocco - è uno dei nostri fiori all’occhiello con oltre duemila accessi l’anno. Il progetto del giardino, anche grazie all’associazione Abio, rappresenta una ulteriore “terapia” per il bene dei pazienti ricoverati”. Il reparto è aperto all’interno del San Gerardo dal 1988 ed è stato tra i primi reparti clinicizzati diretti da personale universitario dell’Università di Milano, polo di Monza, divenuto in seguito Università Milano Bicocca.
Ospedale San Gerardo di Monza |
Il reparto di 10 letti con
degenza media di 13 giorni, è passato dall’accogliere situazioni di urgenza nel
2001 in una percentuale del 23% dei ricoveri totali, al 2014 in cui il 46% dei
ricoveri è urgente e l’età media dei ricoverati è di 15 anni. Lo scorso anno
l’occupazione dei posti letto è stata del 138% per la necessità di trovare una
collocazione urgente in assenza di posti letto specifici per l’età adolescenziale.
Il reparto attualmente è
accreditato per 15 letti con otto stanze per un totale di circa 1500 metri
quadrati. Al suo interno funziona un servizio di neurofisiologia e un Day
hospital per disturbi del comportamento alimentare che l’anno scorso ha
superato i 2100 accessi riservato a pazienti sotto i 18 anni, in collegamento
con le sedi territoriali e con la comunità terapeutica di Desio.
“In linea con i lavori del Gruppo di approfondimento
tecnico regionale (Gat) sull’urgenza-emergenza adolescenziale – sottolinea la
prof.ssa Neri - il ricovero per disturbi psichici dell’età evolutiva dovrebbe
poter avvenire in luoghi con caratteristiche specifiche per l’età evolutiva e
l’adolescenza, sia dal punto di vista strutturale sia delle competenze cliniche
e allo stesso tempo il più vicino possibile ai luoghi di residenza e di presa
in carico dei ragazzi, per l’importanza di salvaguardare la continuità delle
relazioni familiari e sociali e per la difficoltà a costruire un idoneo
progetto di dimissione e raccordo con il sistema dei servizi quando il ricovero
avviene a significative distanze dalla residenza.
Lo stretto raccordo con la rete dei servizi di NPIA è
indispensabile per minimizzare il ricorso al ricovero stesso, per facilitare la
dimissione protetta, per garantire la possibilità di ammissione al reparto in
tempi stretti e per ottimizzare l’utilizzo di risorse. Nell’ambito del ricovero
deve essere garantito un approccio multidisciplinare, globale e integrato,
l’adeguato utilizzo di strumenti per la valutazione della gravità della sintomatologia
e interventi basati sulle evidenze. Deve inoltre essere garantita
l’accessibilità al paziente da parte della sua famiglia e degli stakeholders
istituzionali.
Tutto ciò è rappresentato
dal progetto dell’attuale reparto studiato sia dal punto di vista della
sicurezza sia della fruibilità. La buona qualità della struttura,
l’appropriatezza degli arredi anche in considerazione dell’età, il rispetto dei
principi e delle norme di sicurezza, l’ampiezza degli spazi e la loro
fruibilità, la possibilità di svolgere attività ricreative o di laboratorio con
personale appositamente preparato, la disponibilità di camere con bagno singole
o doppie, nelle quali possano essere ospitati eventualmente i genitori o gli
educatori, spazi specificamente attrezzati in modo differenziato per l’età
infantile e adolescenziale, la qualità e la modalità di effettuazione dei
pasti, diventano tutti fattori che contribuiscono a determinare il clima di
reparto, in senso contenitivo delle emozioni di angoscia e delle sue manifestazioni
agite.
In questo senso si
inserisce anche il progetto per la realizzazione di un giardino, che gli ospiti
potranno contribuire ad abbellire”.
Nessun commento:
Posta un commento