Una tecnologia innovativa, il "Green Light Laser", è stata utilizzata all'ospedale di Desio per la cura di 4 pazienti affetti da una patologia prostatica ostruttiva.
Green Light Laser all'ospedale di Desio |
“La particolarità di questo
laser verde – sottolinea il dott. Francesco Franzoso, primario di
Urologia - è che permette di intervenire su pazienti che fanno uso
di farmaci che possono causare facili sanguinamenti: questa tecnologia offre anche a loro la possibilità di trattare chirurgicamente la prostata con più tranquillità senza rischiare gravi
fenomeni emorragici o evitando cateterismi vescicali a permanenza per l’alto
rischio chirurgico. Da anni utilizziamo la tecnologia laser per la terapia della calcolosi
dell’apparato urinario. La mia aspirazione è quella di costituire un centro di
riferimento per la chirurgia laser in Brianza anche per altre patologie e in
particolare per la cura della prostata”.
I punti salienti che
caratterizzano questa nuova tecnologia, portandola prepotentemente alla ribalta
della chirurgia mini-invasiva della prostata e all’attenzione dei chirurghi, sono
molteplici: la grande efficacia nel trattare prostate di volume anche superiori
ai 100-120 grammi, la riduzione del tempo di cateterismo uretrale a 24 ore per
il 95 % dei pazienti, la riduzione del tempo di ricovero a 24 – 48 ore al
massimo, tornando quindi alle proprie attività quotidiane in brevissimo tempo.
Inoltre modesti sintomi irritativi post-operatori, l’assoluta assenza di perdite
ematiche, quindi nessuna trasfusione di sangue, la possibilità di operare
pazienti con maggior sicurezza, anche se in trattamento farmacologico
antiaggregante, o anti-coagulante a causa delle sempre più frequenti patologie
associate cardio-vascolari o con rischi neurologici.
“Questa scelta di terapia
chirurgica laser mini-invasiva – conclude Franzoso - può essere considerata
anche per pazienti relativamente giovani destinati a trattamenti medici di
lungo periodo che sarebbero condizionati per molti anni a trattamenti
farmacologici, controlli periodici, esami del sangue, visite specialistiche
strumentali e rischi di complicanze, oltre al deterioramento della funzione
prostatica e vescicale. Un aspetto da non sottovalutare, anche in termini di sostenibilità
economica per il servizio sanitario. La comunità scientifica comincia a
discutere in merito all’opportunità di consigliare un approccio chirurgico
laser più precoce, nei pazienti più giovani”.
“È un obiettivo ambizioso –
aggiunge Matteo Stocco, DG della ASST di Monza – quello di far
sì che il presidio di Desio possa diventare un centro di riferimento per la
chirurgia laser di tutta la Brianza e per la regione Lombardia, ma grazie alle
tecnologie sempre più innovative di cui ci stiamo dotando e soprattutto grazie
alla capacità e professionalità dei nostri operatori, saremo presto in grado di
offrire interventi chirurgici mini-invasivi sempre più mirati e con ottimi
risultati”.
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