Dopo due giorni in sala operatoria, insieme ad uno staff di
eccellenza venuto apposta dall’Ospedale
Universitario Henarès di Madrid,
ora al presidio di Desio della Asst Monza sono pronti ad affrontare i
casi in lista d’attesa con la collaborazione dei chirurghi plastici
del San Gerardo. Martedì e mercoledì infatti la
Chirurgia Generale del presidio di Desio, ha ospitato il corso di
“Separazione posteriore dei componenti di parete addominale”.
A
spiegare meglio gli interventi è Dario Maggioni, Direttore della
Struttura Complessa di Chirurgia Generale del presidio di Desio:
“Ci
siamo avvalsi della presenza del dott. Miguel Ángel García Ureña,
Direttore della Chirurgia Generale
dell’Ospedale Universitario Henarès a Madrid e del suo aiuto
Javier López Monclús. Ringrazio
la Direzione Generale dell’Azienda
Socio-Sanitaria Territoriale di Monza nella figura del dott. Matteo
Stocco e la Direzione Sanitaria del presidio di Desio, nella figura
del dott. Carlo Tersalvi per aver reso possibile questa iniziativa di
elevato valore scientifico”.
Dott.
Maggioni quale era l’obiettivo del corso?
Il
corso si proponeva di applicare una metodica recentemente introdotta
per la cura delle grosse ernie della parete addominale che fanno
seguito a pregressi interventi: il nome scientifico della patologia è
laparoceli complessi ma la gravità del caso ci obbliga spesso a
chiamarli “disastri di parete addominale”. I colleghi di Madrid
hanno la più grande esperienza internazionale in questo campo.
Quando
ha incontrato i colleghi di Madrid e perché ha deciso di
coinvolgerli nel corso di chirurgia dei disastri di parete addominale
a Desio?
Sono
stato invitato a Madrid insieme al dott. Andrea Costanzi mio
collaboratore, lo scorso novembre dal primario della divisione di
Chirurgia Generale dell'Ospedale di Henares Miguel Ángel García
Ureña. Abbiamo partecipato ad un corso dedicato alla Separazione
Posteriore dei Componenti di parete addominale con impianto di
protesi sintetiche bioassorbibili che si riassorbono in 120 giorni,
fungendo da impalcatura per le cellule di collagene del paziente che
vanno a costruire una nuova superficie di tessuto. Durante il
soggiorno a Madrid ho discusso con il dott. García Ureña due casi
che si prestavano a questa tecnica. I docenti si sono resi
disponibili a intervenire nel nostro ospedale anche per completare la
nostra formazione su questa tecnica.
E’
un intervento che quindi intende importare nel suo reparto?
Il
caso più complesso che abbiamo operato durante il corso è stato
quello di una giovane paziente obesa che inizialmente era venuta
presso il nostro ambulatorio di parete addominale per un laparocele
complesso con “perdita di diritto di domicilio”: cioè una
seconda “pancia” esterna rispetto alla cavità addominale della
paziente. Le abbiamo proposto inizialmente la chirurgia bariatrica in
quanto pesava oltre 160 kg. Dopo essere stata sottoposta a sleeve
gastrectomy ha perso 70 kg, passando da un indice di massa corporea
(BMI) di 61 a 37 e abbiamo potuto proporle l’intervento condotto
con l’equipe del dott. García Ureña.
Un
altro dettaglio non secondario che abbiamo imparato a Madrid è stata
la preparazione della paziente a questo intervento: per una
settimana, attraverso un catetere posizionato dal primario della
radiologia interventistica del San Gerardo, dott. Rocco Corso,
abbiamo introdotto un litro di aria al giorno per favorire il
rilasciamento dei tessuti, la funzione respiratoria post-operatoria e
il rialloggiamento dei visceri all’interno della cavità addominale
naturale.
L’intervento
è stato molto complesso, la parete addominale è stata ricostruita,
è intervenuto anche il dott. Massimo Del Bene, primario della
Chirurgia Plastica della Asst Monza del presidio San Gerardo che ha
eseguito una dermolipectomia funzionale, asportando tutti i tessuti
in eccesso della seconda cavità addominale della paziente. Ora siamo
pronti ad affrontare i casi che abbiamo già in lista d’attesa
avvalendoci anche della preziosa collaborazione dei chirurghi
plastici di cui disponiamo nella nuova Asst di Monza che ci vede
riuniti al San Gerardo.
Che
cosa aggiunge questo corso all’offerta del suo reparto?
La
nostra filosofia è di fare una “tailored surgery”, cioè una
chirurgia su misura per ciascun paziente, prendendo in considerazione
non solo la patologia singola ma l’insieme del malato. La paziente
obesa ne è la dimostrazione: desiderava correggere l’ernia ma non
potevamo farlo finché non perdeva adeguatamente peso. E’ molto
importante disporre di tutti i mezzi per affrontare la complessità
dei nostri malati, curando i particolari di ogni procedura che viene
eseguita. Per far questo è necessario un continuo aggiornamento a
livello internazionale e la disponibilità ad un lavoro di confronto
con l’esterno, specialmente con colleghi che consentono di fare un
percorso di apprendimento completo di una novità così rilevante per
il nostro lavoro.
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